Casa Mediterranea si colloca nel nucleo storico di Massafra al confine con il più recente tessuto residenziale novecentesco. Posta al piano terra di un edificio testimone della storia locale, l’abitazione è costituita da un impianto a corte, risalente alla prima metà dell’Ottocento. Al suo interno, insieme ai grandi ambienti per la famiglia, convivevano piccoli ed irregolari spazi per gli animali, segno tangibile della vocazione rurale di chi la abitava e della vita del tempo. Le ampie volte a padiglione in tufo custodiscono ancora oggi ambienti freschi e silenziosi. Sotto il livello del pavimento, la grotta ipogea con volta a botte e la vecchia cisterna di raccolta dell’acqua ricordano i gesti quotidiani del passato.
Il progetto risponde alle esigenze della vita contemporanea. Passato e presente si riconnettono attraverso materiali, atmosfere e riti differenti, seppure uniti da un denominatore comune: il tempo che continua a scorrere in armonia con le persone. Lo spazio è costituito da quattro ambienti originari che, per rispondere alle esigenze della quotidianità, sono stati adattati e in parte suddivisi attraverso interventi semplici e mirati.
Il fulcro dell’abitazione è la corte, sulla quale si affacciano gli spazi interni e dalla quale, attraverso una scala in muratura, si accede ad una piccola terrazza. Questo atrio luminoso, cuore della casa, era un tempo abitato da animali; oggi continua a rivestire il ruolo importante di ingresso, luogo di luce e di respiro, piccolo spazio protetto, filtro tra strada e casa.
Il soggiorno principale affacciato sulla piazza è caratterizzato dalla volta a padiglione e due alte aperture. Una botola in metallo conduce alla grotta ipogea, un tempo utilizzata per la lavorazione dell’uva, oggi continua a conservare la funzionalità di cantina e deposito.
L’ampio ambiente centrale si articola su due livelli attraverso l’inserimento del soppalco in ferro e assi di legno. Lo spazio superiore, coperto da volta a padiglione, ospita la camera da letto, al di sotto un setto in muratura scherma gli spazi di servizio e la scala metallica di accesso al soppalco.
Sulla corte interna, inoltre, si affacciano l’ampia cucina con volta a stella e la camera singola con piccolo bagno privato. Questo piccolo ambiente, contraddistinto da geometria irregolare, ospita arredi all’interno di nicchie scavate nel tufo. Il lavabo richiama l’idea di catino, poggiato sulla base di un antico pozzo, un tempo utilizzato come fonte di approvvigionamento dell’acqua piovana raccolta nella sottostante cisterna.
L’identità storica dell’abitazione è stata rispettata attraverso tecniche tradizionali e materiali originali. I muri portanti e le volte in tufo sono stati restaurati e rinfrescati con intonaco bianco. I pavimenti antichi in cemento con i loro decori sono stati recuperati e integrati nelle nuove pavimentazioni dello stesso materiale. Le cementine sono rimescolate in composizioni che danno vita alle texture di contemporanei tappeti.
Nei bagni e nella cucina i rivestimenti riprendono i colori e i materiali del mediterraneo attraverso piastrelle in terracotta artigianali marocchine, le zellige, che accentano alcuni dettagli di questi spazi attraverso vibrazioni di luce e colore.
Quasi tutti gli arredi sono realizzati su misura con finiture neutre: tavoli, armadi e contenitori si inseriscono nelle murature bianche, rifunzionalizzandole con discrezione.
La cucina adotta volumi semplici e lineari nei contenitori, allo stesso tempo impone la sua presenza attraverso un grande piano nero lucido che richiama il passato attraverso il rivestimento in mattonelle di piccolo formato.
Ogni scelta progettuale persegue l’obiettivo di abitare pienamente il presente con attenzione e rispetto del tempo e dei luoghi.
Foto: Massimiliano Di Mario






































