Siamo all’ultimo piano di un non altissimo edificio del Sud.
Questo interno prende vita principalmente dalla bellezza naturale della luce che ne esalta la spazialità e focalizza l’attenzione su alcune peculiarità del progetto.
Il giardino d’inverno introduce alla zona notte attraverso degli elementi naturali e ancora una volta con la luce, questa volta zenitale.
La continuità con l’esterno è resa ancora più forte dalle due vetrate contrapposte che circoscrivono la zona giorno.
Le superfici, molto spesso metalliche, vengono riscaldate da inserti in legno e da un pavimento continuo in resina.
Anche la zona notte conserva l’omogeneità dei toni neutri attraverso le pareti che nascondono armadi e contenitori, alloggiati sia nel vestibolo che nella stanza.
La resina utilizzata sulle superfici orizzontali, in alcuni casi, sale a rivestire i setti murari; come nei bagni, dove gli accenti tonali vengono dati dalla pietra lavica in lastre, che riveste i box doccia e i lavabi, facendoli diventare dei monoliti.
Credits:
Il progetto è stato sviluppato in fase preliminare con l’arch. Carmela Mastrangelo